Il volume risulta, in sostanza, un compendio (a volte utile, a volte curioso, spesso efficace) di quanto è accaduto in quei dieci anni: quasi un bigino, una tavola sinottica commentata, non (purtroppo) una lettura divertente e appassionante. Chi cercasse il meglio e il peggio, l’alto e il basso, ma soprattutto il kitsch e il trash degli anni Settanta, non può sbagliare: il suo indirizzo è http://www.pagine70.com/
Luca Pollini - I SETTANTA – GLI ANNI CHE CAMBIARONO L’ITALIA - la recensione
Recensione del 06 giu 2006
L’autore, giornalista interista, intende compiere con questo volume un’opera di “archeologia culturale”, rievocando fatti, personaggi, vicende ed avvenimenti del decennio al quale è intitolato il volume. La definizione “archeologia culturale”, e l’aver affidato la prefazione a un intellettuale come il sociologo Alberto Abruzzese, spiegano il tono del lavoro: sostanzialmente diaristico, asciutto, suddiviso per capitoli (politica, economia, cronaca, cultura, radio e TV, moda cultura e società, sport, tecnologia, trasporti, esteri) organizzati cronologicamente al loro interno e corredati da poche foto d’archivio in bianco e nero. La sezione “Cultura” comprende alcune pagine sulla musica, senza infamia e senza lode, che sintetizzano tematiche come i cantautori, i concerti rock, la disco-music, i festival pop, le etichette alternative, i primi vagiti del punk.
Il volume risulta, in sostanza, un compendio (a volte utile, a volte curioso, spesso efficace) di quanto è accaduto in quei dieci anni: quasi un bigino, una tavola sinottica commentata, non (purtroppo) una lettura divertente e appassionante. Chi cercasse il meglio e il peggio, l’alto e il basso, ma soprattutto il kitsch e il trash degli anni Settanta, non può sbagliare: il suo indirizzo è http://www.pagine70.com/
Il volume risulta, in sostanza, un compendio (a volte utile, a volte curioso, spesso efficace) di quanto è accaduto in quei dieci anni: quasi un bigino, una tavola sinottica commentata, non (purtroppo) una lettura divertente e appassionante. Chi cercasse il meglio e il peggio, l’alto e il basso, ma soprattutto il kitsch e il trash degli anni Settanta, non può sbagliare: il suo indirizzo è http://www.pagine70.com/