Michael Tucker - JAN GARBAREK - la recensione

Recensione del 28 mar 2006

Jan Garbarek è uno degli artisti più originali e all’avanguardia del jazz contemporaneo, oltre che uno dei simboli musicali della Norvegia. I suoi album più innovativi e d’avanguardia sono da molti considerati “Witchi-Tai-To” del 1973 e “Dis” del 1976. La ricetta di Garbarek è quella di un rifiuto delle tradizionali tematiche jazz, i toni acuti e le lunghe note e sostenute che ricordano gli inviti alla preghiera islamici nonché il generoso uso del silenzio e l’utilizzo di melodie folk tipiche della Scandinavia.

Il libro di Michael Tucker, sottotitolato “il canto profondo del nord”, analizza in maniera completa la musica del sassofonista e compositore, tracciando un dettagliato ritratto della scena musicale e della cultura scandinava (ampliando il discorso alla pittura di Munch, al teatro di Ibsen e Strindberg, al cinema di Bergman e Dreyer e alla filosofia di Kierkegaard), del jazz contemporaneo e dei dischi della ECM, l’etichetta che ha pubblicato quasi tutti i dischi del musicista norvegese.
Jan Garbarek, il cui ultimo lavoro risale al 2004 (“In praise of dreams”), ha iniziato alla musica anche la figlia Anja che ha già dato alle stampe due album di discreto successo.
Michael Tucker è professore di poetica presso l’Università di Brighton e collaboratore con la rivista “Jazz Journal International”, oltre che autore di numerosi libri sulla cultura del Novecento e sullo spirito sciamanico nell’arte.

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