Sharon Lawrence è stata amica e confidente di Jimi Hendrix, standogli vicino sia nei momenti di maggior successo che in quelli più bui, fino alla tragica morte per auto-avvelenamento da barbiturici il 18 settembre del 1970 a Londra.
La giornalista, grazie anche a testimonianze ed interviste rimaste finora inedite, ha ricostruito gli anni difficili dell’infanzia di quel ragazzino nato il 27 settembre 1942 ed allevato dal padre abbandonato dalla moglie (e madre di Jimi) Lucille, raccontando anche la storia della sua prima chitarra e del girovagare per le strade dell’America. Quella chitarra suonata ed innalzata come fosse il suo stesso membro, stuprata e urlante ed infine data alle fiamme come un totem sacrificale.
Sharon Lawrence racconta sia il lato più delicato e privato di Jimi che lei definisce “un essere umano timido e beneducato” che quello più oscuro e pubblico fatto di droga, groupies, manager e mass media.
L’autrice, infine, fa il punto sull'eredità economico-discografica del musicista (contesa e sfruttata fino all’osso), ma anche artistica che resterà per sempre ad indelebile testimonianza di questo incredibile personaggio e del suo enorme talento.