Mario Giammetti - PHIL COLLINS – THE SINGING DRUMMER - la recensione

Recensione del 14 giu 2005

Il “batterista cantante”, come Collins stesso ama presentarsi, è vittima di un tipico paradosso: uomo troppo comune per suscitare forti passioni, artista amatissimo per i suoi trascorsi coi Genesis e altrettanto vituperato per la sua ascesa al jet set del pop internazionale, capace di conquistare l’affetto del pubblico di massa a suon di dischi venduti (oltre 100 milioni) ma non il cuore della critica.

Mario Giammetti, promotore della fanzine genesisiana Dusk e massima autorità nel campo, cerca di riequilibrare i piatti della bilancia in questo documentatissimo volume di taglio critico-biografico: a fine lettura, anche chi mantiene riserve sul percorso artistico del musicista finisce per simpatizzare con la sua figura umana e per apprezzarne la serietà, l’impegno e l’onestà professionale.
Collins, ci ricorda questo libro, ha buoni gusti musicali e sa spendersi anche al fianco di musicisti meritevoli e meno fortunati di lui (John Martyn, per fare un esempio). E non meno dell’amico Peter Gabriel sa canalizzare creativamente le disavventure della vita privata e sentimentale. Giammetti, che ai Genesis e allo stesso Gabriel aveva già dedicato altri libri, adotta uno stile asciutto che evita l’agiografia mentre la sua competenza nella materia arricchisce la video/discografia e il corredo iconografico dell’opera (molte foto originali e di provenienza amatoriale).
Utile anche la sezione dedicata alle numerose collaborazioni, con brevi recensioni a cura di Enrico Geretto.

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