Robert Wyatt - LITTLE RED ROBIN HOOD - la recensione
Recensione del 28 nov 1998
Pubblicato in contemporanea al tributo a Robert Wyatt "The different you" organizzato dal Consorzio Produttori Indipendenti, questo film/documentario di Francesco Di Loreto e Carlo Bevilacqua è anzitutto un tributo all’amore per la musica. Sin dalle prime sequenze di girato, Wyatt intento ad osservare il volo dei gabbiani dalla sua sedia a rotelle davanti al mare, ciò da cui si viene colpiti è l’intensità del racconto, l’affetto e la stima che circondano l’uomo prima ancora che il musicista. Sin dalle prime note che Wyatt suona il piano si ribadisce l’unicità del rapporto che lo lega ad una musica senza tempo, suggestione e melodia allo stato puro. Un film per musicisti, per amanti della musica, per appassionati d’arte, ma non solo. "Little red Robin Hood" è anche un documentario e serve a ripercorrere le tappe di una storia musicale unica, stravolta da un incidente che ha lasciato Wyatt su una sedia a rotelle da ormai vent’anni. Tante le testimonianze di musicisti coinvolti nel racconto, Elvis Costello, Carla Bley, Brian Eno, Phil Manzanera, Hugh Hopper, Nick Mason, David MacRae, Paul Weller, Andy Summers. Il tutto a corredo di immagini - in alcuni casi rarissime - che ripercorrono l’intero arco della carriera di Wyatt, dai primi concerti psichedelici degli anni ’60 fino alle ultime registrazioni di "Shleep", con Brian Eno e Phil Manzanera.