Ovvio: l’acquisto e la lettura sono raccomandati soprattutto ai fans e agli estimatori, ma anche chi è curioso di saperne qualcosa di più dei retroscena discografici e televisivi potrà trovare nelle pagine del volumetto qualcosa che non conosceva o non immaginava. Personalmente, trovo che il merito del libro stia soprattutto negli estratti di testi di canzoni: parole che spesso, ascoltate, passano meno osservate di quanto meriterebbero, riacquistano sulla pagina stampata uno spessore più consono alla loro dignità. E anche questo, in fondo, è uno dei meriti che a Ruggeri andrebbe riconosciuto anche da chi non lo pone nel proprio elenco di preferiti.
Massimo Cotto - ENRICO RUGGERI - LA VIE EN ROUGE - la recensione
Recensione del 09 gen 2002
“Enrico Ruggeri si racconta a Massimo Cotto” spiega la copertina; conoscendo piuttosto bene entrambi, so che si devono essere prima di tutto divertiti, a mettere insieme questo riassunto anche abbastanza dettagliato della vita e delle canzoni del cantautore milanese. Il collega Cotto si sta ritagliando una sorta di specializzazione nella stesura di biografie musicali, e lo fa con garbo e rispetto del biografato; Ruggeri è uno che di suo scrive anche libri e racconti, ma soprattutto è uno che quando parla già lo fa in bella copia. Intervistarlo è una delle esperienze meno faticose per un giornalista: basta accendere il registratore e poi trascrivere, sicuri che congiuntivi, incisi, consecutio temporum, subordinate e concessive saranno già a posto nella prima versione. Sicché, sbrigata la questione della forma resta da dire dei contenuti: che sono spesso interessanti, soprattutto quando Enrico fa nomi e cognomi delle persone dell’ambiente discografico che stima e anche di quelle che disistima (e nel libro si toglie parecchi sassolini dalle scarpe, oltre a permettersi frecciate velenosissime comprensibili purtroppo solo agli amici – vedi a pagina 36...).
Ovvio: l’acquisto e la lettura sono raccomandati soprattutto ai fans e agli estimatori, ma anche chi è curioso di saperne qualcosa di più dei retroscena discografici e televisivi potrà trovare nelle pagine del volumetto qualcosa che non conosceva o non immaginava. Personalmente, trovo che il merito del libro stia soprattutto negli estratti di testi di canzoni: parole che spesso, ascoltate, passano meno osservate di quanto meriterebbero, riacquistano sulla pagina stampata uno spessore più consono alla loro dignità. E anche questo, in fondo, è uno dei meriti che a Ruggeri andrebbe riconosciuto anche da chi non lo pone nel proprio elenco di preferiti.
Ovvio: l’acquisto e la lettura sono raccomandati soprattutto ai fans e agli estimatori, ma anche chi è curioso di saperne qualcosa di più dei retroscena discografici e televisivi potrà trovare nelle pagine del volumetto qualcosa che non conosceva o non immaginava. Personalmente, trovo che il merito del libro stia soprattutto negli estratti di testi di canzoni: parole che spesso, ascoltate, passano meno osservate di quanto meriterebbero, riacquistano sulla pagina stampata uno spessore più consono alla loro dignità. E anche questo, in fondo, è uno dei meriti che a Ruggeri andrebbe riconosciuto anche da chi non lo pone nel proprio elenco di preferiti.