Virginio B. Sala - 100 DISCHI IDEALI PER CAPIRE LA MUSICA CLASSICA - la recensione
Recensione del 11 set 2001
Niente opera e niente musica sacra, o quasi, per limitare il campo: ciò nonostante, scegliere 100 dischi da avere, nel mare magnum della musica classica, è impresa ardua e incosciente. Virginio Sala, già curatore della raccolta “Strumenti della musica” per la Muzzio Editore, ci ha provato e il risultato è questo libro: indicazioni di 100 dischi integrate da approfondimenti, segnalazioni discografiche riflesse, indirizzi di siti internet (pochi) e dritte di vario tipo. Una delle piacevolezze di questa raccolta, oltre alla sua compilazione in ordine cronologico, sta nel fatto che i CD in essa selezionati sono tutti attualmente in commercio, quindi reperibili con una certa facilità. La seconda, visto che quello della musica classica è un mondo segnato profondamente anche dagli interpreti e dalle esecuzioni, oltre che dalle partiture, è quella di segnalare sempre esecuzioni alternative rispetto a quelle presentate nella voce principale del libro. Per quello che riguarda la scelta fatta da Sala, ci sembra che ripartisca la giusta attenzione nei confronti di tutti i principali compositori, con un occhio di particolare riguardo ai russi giocandosi la carta raffinata di un doppio consiglio relativo a Mussorgskij, di cui cita la celebre composizione “Quadri ad una esposizione” tanto in versione pianistica (suonata da Nikita Magaloff) - come cioè era stata concepita originariamente - quanto in quella orchestrale, proposta qui dalla London Symphony Orchestra diretta da Claudio Abbado. Un paio di appunti alla realizzazione del volume: il libro non è provvisto di un indice delle opere citate e tanto meno di un sommario, ma solo di un indice alfabetico degli autori trattati ed è rilegato in maniera da aprirsi dopo poche consultazioni: per 35mila lire chi compra meriterebbe qualcosa di più.