Bill Harry - BEATLES 'L’ENCICLOPEDIA' - la recensione
Recensione del
04 set 2001
Alla lettera B non c’è la voce “Bioletti” (il barbiere che aveva bottega in Penny Lane, quello “showing photographs of ev’ry head he’s had the pleasure to know”). Però alla lettera C c’è Crawford, Marie (la ragazza che insegnò a leggere e scrivere a Ringo Starr). Ma alla stessa lettera C non c’è “Colliding circles” (una canzone scritta da John Lennon per “Revolver” e poi rimasta inedita). Tuttavia, alla lettera D c’è Alan “Dusty” Durband, insegnante di inglese di Paul McCartney al Liverpool Institute. Alla lettera M, ahimé, non c’è McCartney, John, un cugino di Paul che casualmente trovandosi a passare da Abbey Road nell’agosto 1968 si unì ai cori di “Dear Prudence”...
In altre parole: un’enciclopedia sui Beatles semplicemente “non può” essere completa, esaustiva, priva di falle. Troppo si è scritto sul gruppo, troppe persone si sono mosse intorno ai Quattro, troppe ricerche al limite del feticismo sono state fatte sulla loro opera perché sia davvero possibile concentrare in un volume, per quanto di considerevole spessore, tutto lo scibile beatlesiano.
Lo sforzo di sistematizzazione compiuto da Bill Harry (storico direttore del “Mersey Beat”) è comunque più che apprezzabile, così come è più che accettabile la qualità della traduzione - sapete che è una nostra fissazione - eseguita da Helena Colombini, Elena Fantasia e Silvia Marino (anche se a nostro avviso tradurre “matinée” con “concerto mattutino” – vedi a pagina 161 - non è proprio una grande idea; e se – a pagina 809 – la frase “Roger McGough ‘della’ Scaffold” tradisce e incompetenza e mancanza di coordinamento: ‘gli’ Scaffold erano un gruppo musicale – come del resto informa la stessa enciclopedia a pagina 650!), e buona l’attenzione riservata alla correzione delle bozze (qualcosa è sfuggito: a pag. 729 c’è un curioso “Marcello Mastoianni”... ma insomma, la perfezione non è di questo mondo).
Ovviamente l’acquisto è raccomandabile solo ai cultori, perché la quantità di dettagli e di dati contenuti nell’Enciclopedia è tale da spaventare il neofita. Per gli addetti ai lavori, invece, il libro è un reference book indispensabile. Anche se, come tutte le opere di questo genere, ogni giorno invecchia un po’: andrebbe pubblicato su Internet e aggiornato costantemente. Ammesso che si trovasse qualche pazzo che avesse voglia di farlo... ci sono candidature?