La Crus - CROCEVIA - la recensione

Recensione del 17 apr 2001

Lascia quantomeno senza parole “Crocevia” dei La Crus. Forse perché in questo libro se ne trovano così tante “in libertà” e senza un filo conduttore da non lasciarne al lettore. Una serie di annotazioni che offrono uno squarcio di vita milanese (e non solo) visto dagli occhi di chi dice di essere andato “dietro la curva del cuore”. Pensieri, parole ricostruiti poi in immagini nel CD ROM allegato dalla regia di Dimitris Statiris. Strutturato in tredici capitoli il volumetto sembra un’insieme di appunti presi qua e là durante il corso di qualche anno come quando si cerca di mantenere nella mente certe sensazioni, frasi o impressioni per poi lavorarci su. E probabilmente “Crocevia” è proprio questo: un piccolo fiume di spunti e ricordi per i lavori di Alex Cremonesi e compagni. L’intento principale forse era quello di offrire spunti di riflessione al lettore in realtà a noi ha, diciamo così, “rilassato”. E chissà come sarà il lavoro teatrale, ultima pietra di questo progetto.

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