Suggestiva l’apertura del libro: una nota frase di Allen Ginsberg, “La macchina da scrivere è santa la poesia è santa la voce è santa gli ascoltatori sono santi l’estasi è santa!”, seguita, nella pagina successiva dalla foto “Typewriter”, firmata da Oliver Ray.
E certamente le immagini hanno un ruolo fondamentale nel volume, valorizzato dalle foto di grandi artisti che hanno ritratto la Smith sia in momenti importanti della sua carriera sia nella vita quotidiana: da Robert Mapplethorpe, (di cui sono riprodotti ben 17 scatti , per un arco temporale che va dal 1970 al 1987) a Annie Liebovitz ad un intenso ritratto di Jimi Hendrix, opera di Linda McCartney, ad altri ancona non meno importanti.
Parole e immagini quindi creano un percorso poetico ed evolutivo che ci fa conoscere quest’artista, che ha ormai lasciato un segno indelebile nel mondo del rock, nel modo che le è più congeniale: attraverso istinto e sensazioni.
Tra le altre “chicche” del libro la riproduzione di una pagina del “Yipster Times” datata marzo-aprile 1977 in cui Patti commenta la censura delle suo concerto per l’ultimo dell’anno al Palladium di New York, da parte di radio WNEW-FM in seguito ad un’intervisita rilasciata alla stessa emittente in cui la cantante ha usato l’espressione “’fanculo”.Un vero e proprio inno alla libertà di espressione.
Non mancano poi, al termine, i testi originali di tutte le canzoni tradotte.