Italo e Federico Gnocchi - HIT PARADE IN ITALIA 1960-1985 - la recensione

Recensione del 13 feb 2001

Se siete troppo giovani per sapere cosa sono stati i 45 giri, potreste anche non leggere questa recensione. Ma dovreste possedere questo libro (ordinandolo per telefono: 02 55301075). Adesso certo non è il caso di lanciarsi in mezzo alle ondate della nostalgia, ma ragazzi! com’erano belli i 45 giri, quei dischetti di plastica con due canzoni, una per lato, e le copertine colorate con le facce dei cantanti o con disegni e fotografie che cercavano di darti un’idea della musica che avresti trovato nei solchi neri... Niente a che vedere, date retta, con questi orrendi Cd che non hanno nessun odore e fai fatica a estirparli dai dentini di plastica della scatolina di plastica e quando li infili nel lettore la musica (che spesso è anche quella di plastica) parte di colpo senza nessun fruscìo anticipatore...

Oh, scusate: avevo detto “niente nostalgia”.
Ma ritrovare in un solo libro duemilaseicento copertine (duemilaseicento copertine!) di 45 giri che in buona parte hai visto, conosciuto, ascoltato e spesso anche posseduto è un’emozione non da poco. Per fortuna che esistono al mondo persone come Italo Gnocchi (e suo figlio Federico, che deve aver ereditato dal padre l’adorabile follia del collezionista), alle quali può venire in mente di raccogliere e mettere in ordine anno per anno, dal 1960 al 1985, tutte le copertine di tutti i 45 giri che sono stati i cento più venduti di ogni anno in Italia. Roba da matti, no? Eppure nelle 222 pagine di questo libro ci sono proprio tutti e 2600, dal primo all’ultimo. E se rivederli commuove un vecchio vinilmaniaco, vederli per la prima volta sarà bello e istruttivo per chi non ha mai posseduto un mangiadischi o una fonovaligia ma ha cominciato a ascoltare musica in formato digitale. Nel libro dei Gnocchi (o si dirà “degli” Gnocchi?) ci sono anche altre 550 copertine di 45 giri che non sono entrati in classifica, messe insieme secondo tematiche o autore o genere o categoria; e anche queste pagine sono divertenti e curiose. Ma quello che conta davvero sono i cento dischi di ogni anno, i duemilaseicento dischi in 26 anni: perché in un Paese come il nostro in cui la musica leggera non è considerata un patrimonio da conservare, in cui non esiste un Archivio storico di tutti i dischi pubblicati, in cui da anni c’è un tizio che cerca invano uno sponsor che voglia mettere dei soldi in un’operazione seria e metodica di catalogazione della produzione discografica (come faccio a saperlo? quel tizio sono io...), persone come Italo Gnocchi sono rare come i panda e andrebbero protette - meno male che lui almeno si è riprodotto. E se avesse trovato uno straccio di editore che, invece di pubblicare gli stupidi libri degli stupidi comici deejays nani ballerine presentatori televisivi attori bellocci che intasano le librerie, gli avesse finanziato la stampa di questo volume, avrebbe potuto fare tutte le pagine a colori, invece che (per i soliti motivi di budget) farne a colori solo 42. E il libro sarebbe stato ancora più bello e prezioso. Ma possiamo sempre sperare in una ristampa, se arrivasse uno sponsor o un editore con un po’ di cervello. E allora Italo Gnocchi e suo figlio Federico - sono sempre stato curioso di conoscere meglio la signora Gnocchi: chissà che musica le piace? - sicuramente potrebbero ripubblicare questo libro tutto a colori. E magari cominciare a preparare anche un altro libro, quello con tutte le copertine di tutti gli LP. Come, non sapete cos’è un LP?

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