Un simpatico adventure, questo prodotto dalla Medialab, che gioca sul mito della “Maschera di ferro” – raccontato anche da Victor Hugo – per coinvolgere il pubblico in una doppia “caccia al tesoro”, nel senso che il personaggio che incarnate – l’ex-detenuto Efrem Treville – ha conosciuto in carcere la vera identità dell’uomo comunemente detto ‘la maschera di ferro’, morto in carcere e il cui anonimato era stato assicurato da una serie di rigorose consegne. Insomma, avete visto qualcosa che non dovevate vedere, per cui vi stanno cercando. E a questo punto sarete costretti a vostra volta a cercare il modo di salvarvi la vita e il perché di questo rischioso inseguimento. Vi aiuteranno – o meglio vi manderanno segnali – sia all’interno del gioco che sul vostro telefono cellulare, dal quale potrete chiamare la voce angelica del vostro angelo custode, Annemarie. Come ogni bel gioco che si rispetti, anche qui c’è un cattivo, ed è una vecchia conoscenza degli appassionati di musica: si tratta di Madaski, che oltre a comparire ad un certo livello del gioco – ve lo dovrete guadagnare, come si suol dire – ha anche prestato la sua “Share all my pride” per il gioco, oltre ad altri due brani, “44.1” e “De pressure”, particolarmente adatti a provocare una certa inquietante “suspence”. Insomma, un gioco molto curato nel suo genere, e capace di sfruttare l’interattività in modo convincente, visto che, oltre a giocare, dovrete fare un paio di collegamenti via internet, spedire un messaggio via telefonino e fare qualche breve telefonata. L’effetto, però, è abbastanza convincente, e appassionate. E poi volete mettere, alla fine, la soddisfazione di avere la meglio su una montagna umana come Madaski? Sono cose che nella realtà non potrebbero capitarvi mai...