Faith No More - WHO CARES A LOT? THE GREATEST VIDEOS - la recensione
Recensione del 05 gen 1999
Uno dei gruppi che vale la pena di guardare in video, i Faith No More di Mike Patton pubblicano una buona antologia di video che offre un ottimo contraltare alla raccolta omonima di recente pubblicata su CD e ci dà modo di osservare la metamorfosi avvenuta al gruppo con il trascorrere degli anni. Se "Anne’s song" e "We care a lot" offrono uno spaccato del gruppo quando era caratterizzato dalla presenza del vocalist Chuck Mosley, arrivano presto i primi video che mostrano un Mike Patton giovanissimo e coi capelli lunghi rappresentare una sorta di cantante alternativo - come del resto si propone la musica del gruppo - in alcuni momenti scimmiottare in maniera imbarazzante delle posture alla Axl Rose. L’immaginario dei vari registi che lavorano sul gruppo sembra essere assai simile, con la band comunque impegnata a suonare e la presenza di Patton in primo piano: terribili i due clip firmati da Ralph Ziman, veramente incarnazione variopinta dell’alternativa in versione anni ’80. Le cose migliorano con l’arrivo del nuovo decennio, in cui al gruppo che suona iniziano ad affiancarsi delle timide scenggiature che trovano via via sempre maggiore spazio, fino ad arrivare a piccoli capolavori come "Evidence" e "Last cup of sorrow": buone le idee dietro il clip di "Easy", remake dei Commodores, e di "A small victory", mentre un ottimo lavoro appare essere anche il loro lavoro più recente, "I started a joke" dei Bee Gees che rivive in una versione appassionata. Per il resto, a completare il footage qui offerto arrivano dei filmati di MTV, ripresi durante il concerto tenuto nell’ottobre ’97 all’Hordern Harbour di Sydney, in Australia, e le immagini conclusive di una versione di "This guy’s in love with you", il classico di Burt Bacharach offerto al pubblico da un Mike Patton a metà strada tra il seducente e il bolso: un po’ De Niro/La Motta per intenderci, corollario ad una storia ormai finita che lascia ai protagonisti di quell’avventura - e specialmente a lui - tutto lo spazio che vogliono per esprimersi al proprio meglio in futuro.