I sentimenti di Jeff per suo padre Tim erano altrettanto forti e contraddittori, tanto è vero che non ne voleva parlare nelle interviste e rifiutava ostinatamente gli inevitabili e superficiali paragoni frequentemente proposti dalla stampa, salvo poi citare un frammento di “Song to the siren” o di un’altra canzone del padre in una delle sue, come accadde anche nei concerti italiani. Nel resoconto di quello di Correggio (15 luglio 1995), scriveva Giuseppe Videtti per “Musica!”: “Gli mostro una fanzine comprata a Parigi nel 1978 e dedicata a Tim Buckley, suo padre, un padre appena conosciuto (…). “Può tenerla, è più giusto che l’abbia lei. A quei tempi noi fans non sapevamo che Tim avesse un figlio”, gli dico. Le mani gli tremano. Ha gli occhi lucidi. Si fissa su una fotografia di suo padre in concerto, assorto sulla chitarra. “Qui doveva aver bevuto” mormora. Accarezza la foto con immensa tenerezza. E’ lontano con i pensieri, in un posto diverso da questo mondo (…)”.» E’ soltanto l’introduzione di questo libro, soltanto la prima folata di un vento che attraversa le pagine una per una. Padre e figlio insieme, con le loro canzoni, svelate in italiano da traduzioni amorevoli. E volte a sottolinearne similitudini inconsapevoli forse, così come inevitabili. Giulio Estremo Casale è il leader degli Estra, Giancarlo Susanna uno dei nomi storici del nostro giornalismo musicale; insieme hanno composto questo libro di parole – sulle quali vola alta la musica – con un lavoro da fans, da appassionati, da artisti. Illuminati da quel fuoco che Tim e Jeff hanno acceso da qualche parte nella loro anima. 50 testi che pulsano di vita ieri come oggi. Un volumetto prezioso.
Tim & Jeff Buckley - CANZONI E BALLATE - la recensione
Recensione del 15 dic 1999
«Il ragionamento che ci ha spinto ad accostare in questo libro i testi delle canzoni di Tim e Jeff Buckley potrebbe apparire perfino scontato, decifrabile com’è nei tratti dei loro volti, percepibile com’è nel timbro e nell’estensione delle loro voci. Per non parlare del destino comune anche nella scomparsa drammatica e prematura. E d’altra parte c’è la complessità di una relazione tra padre e figlio vissuta quasi sempre da lontano. I sentimenti di Tim per il piccolo Jeff sono racchiusi in pochi versi intensi e struggenti, quelli di “I never asked to be your mountain” e “Dream letter”: si sentiva troppo giovane e inquieto per essere anche un buon padre, il cantautore di GOODBYE AND HELLO e di HAPPY SAD.
I sentimenti di Jeff per suo padre Tim erano altrettanto forti e contraddittori, tanto è vero che non ne voleva parlare nelle interviste e rifiutava ostinatamente gli inevitabili e superficiali paragoni frequentemente proposti dalla stampa, salvo poi citare un frammento di “Song to the siren” o di un’altra canzone del padre in una delle sue, come accadde anche nei concerti italiani. Nel resoconto di quello di Correggio (15 luglio 1995), scriveva Giuseppe Videtti per “Musica!”: “Gli mostro una fanzine comprata a Parigi nel 1978 e dedicata a Tim Buckley, suo padre, un padre appena conosciuto (…). “Può tenerla, è più giusto che l’abbia lei. A quei tempi noi fans non sapevamo che Tim avesse un figlio”, gli dico. Le mani gli tremano. Ha gli occhi lucidi. Si fissa su una fotografia di suo padre in concerto, assorto sulla chitarra. “Qui doveva aver bevuto” mormora. Accarezza la foto con immensa tenerezza. E’ lontano con i pensieri, in un posto diverso da questo mondo (…)”.» E’ soltanto l’introduzione di questo libro, soltanto la prima folata di un vento che attraversa le pagine una per una. Padre e figlio insieme, con le loro canzoni, svelate in italiano da traduzioni amorevoli. E volte a sottolinearne similitudini inconsapevoli forse, così come inevitabili. Giulio Estremo Casale è il leader degli Estra, Giancarlo Susanna uno dei nomi storici del nostro giornalismo musicale; insieme hanno composto questo libro di parole – sulle quali vola alta la musica – con un lavoro da fans, da appassionati, da artisti. Illuminati da quel fuoco che Tim e Jeff hanno acceso da qualche parte nella loro anima. 50 testi che pulsano di vita ieri come oggi. Un volumetto prezioso.
I sentimenti di Jeff per suo padre Tim erano altrettanto forti e contraddittori, tanto è vero che non ne voleva parlare nelle interviste e rifiutava ostinatamente gli inevitabili e superficiali paragoni frequentemente proposti dalla stampa, salvo poi citare un frammento di “Song to the siren” o di un’altra canzone del padre in una delle sue, come accadde anche nei concerti italiani. Nel resoconto di quello di Correggio (15 luglio 1995), scriveva Giuseppe Videtti per “Musica!”: “Gli mostro una fanzine comprata a Parigi nel 1978 e dedicata a Tim Buckley, suo padre, un padre appena conosciuto (…). “Può tenerla, è più giusto che l’abbia lei. A quei tempi noi fans non sapevamo che Tim avesse un figlio”, gli dico. Le mani gli tremano. Ha gli occhi lucidi. Si fissa su una fotografia di suo padre in concerto, assorto sulla chitarra. “Qui doveva aver bevuto” mormora. Accarezza la foto con immensa tenerezza. E’ lontano con i pensieri, in un posto diverso da questo mondo (…)”.» E’ soltanto l’introduzione di questo libro, soltanto la prima folata di un vento che attraversa le pagine una per una. Padre e figlio insieme, con le loro canzoni, svelate in italiano da traduzioni amorevoli. E volte a sottolinearne similitudini inconsapevoli forse, così come inevitabili. Giulio Estremo Casale è il leader degli Estra, Giancarlo Susanna uno dei nomi storici del nostro giornalismo musicale; insieme hanno composto questo libro di parole – sulle quali vola alta la musica – con un lavoro da fans, da appassionati, da artisti. Illuminati da quel fuoco che Tim e Jeff hanno acceso da qualche parte nella loro anima. 50 testi che pulsano di vita ieri come oggi. Un volumetto prezioso.