Non c'è critico musicale che non abbia una sua tesi su Sanremo - e potrebbe riempire tomi, volumi, faldoni con la propria personale visione del Festival. Alcuni coltivano il sogno apocalittico di un'esplosione tipo "Zabriskie Point", individuando nella kermesse l'emblema di tutti i mali non solo della musica italiana, ma del Paese nella sua totalità. Ma è una fantasia segreta, perché come si dice nel capitolo dedicato ai giornalisti, quando si trovano a Sanremo i critici musicali dànno il peggio di sé, comportandosi come inviati al fronte - ma spesso inginocchiandosi ai manager e alle case discografiche.
Per questo motivo, non c'è critico musicale che non legga questo libro con un sottile piacere, nel veder sfilare tutto il marcio (e sembrerebbe tantissimo) accumulato dal teatrino sanremese in questi ormai 50 anni. Corruzione, pressioni politiche, meschinità tra i cantanti, vittorie annunciate, manovre pubblicitarie, truffe, comportamenti imbarazzanti, canzoni terrificanti, il tutto in un minestrone che l'Italia sembra accettare acriticamente con entusiasmo.
Ma se il libro si rivela preziosa fonte di consultazione per chi considera il festival un armadio sovrappopolato di scheletri (e ci è persino sembrato che qualche episodio sia stato trascurato), la tesi di fondo musicale dell'opera non è altrettanto convincente. Secondo Giannotti, Sanremo ha frenato la musica italiana, impedendole di svilupparsi come avrebbe potuto fare "un Music Award italiano, un Oscar della musica, in cui viene premiato il miglior disco dell'anno e non una canzone lanciata il più delle volte per caso". Chi recensisce si permette di avanzare dubbi non solo sulla rappresentatività di qualsiasi premio della musica nato negli ultimi cent'anni (e dei tanti che nasceranno nei prossimi), ma anche, evidentemente, sulla purezza cristallina dell'organizzazione di tali succedanei.
Ci permettiamo di avanzare la nostra ipotesi. Forse Sanremo, semplicemente, "è". Come il parlamento, la pizza, il tifo calcistico, il telegiornale con superenalotto incorporato. Dati degli ingredienti a disposizione di tutti (non solo degli italiani!), la nostra ricetta ha finito per assorbire il carattere nazionale. A ciascuno stabilire se ci si trova bene o meno.
Marcello Giannotti - SANREMO: FERMATE QUEL FESTIVAL! - la recensione
Recensione del 02 set 1999
Voto 7/10