Pierfrancesco Pacoda - DISCOTECH - la recensione
Recensione del 21 ago 1999
Acid house, ambient house, balearic beat, big beat, breakbeat, dream house, dub, easy listening, electro, etno dance, freestyle tecno, french house, german tecno, Goa trance, handbag, happy hardcore, hip hop, house, italo house, japan tecno, jungle/drum’n’bass, sound system, speed garage, tecno, trance, trip hop. Questi gli stili della pista da ballo, questi i filoni dance che il giornalista musicale ‘notturno’ Pierfrancesco Pacoda vi illustra nel suo “Discotech”. A ciascuno il suo e di tutto un po’, con spiegazioni agili e brevi e una discografia minimale consigliata per ogni branca del tecno-sapere. A completare l’opera, cruciale per chi volesse capire le variabili artistiche che stanno dietro ad ogni cambio di scaletta o di repertorio in una simpatica e baldanzosa nottata nei templi della dance, Pacoda ha inserito anche una guida ai principali dj, ai siti principali in materia, ai locali e perfino un piccolo vademecum fai da te su come realizzare un disco dance. Bibliografia e riviste specializzate concludono la trattazione e il volumetto, passaporto tascabile per il liberatorio ed energetico mondo dei bpm.