Marco Pasetto (a cura di) - BLUES IN 101 ‘DISCHI’ - la recensione

Recensione del 19 lug 1999

Blues, blues, blues. 101 dischi per passare in rassegna la storia di un genere musicale mai passato di moda, una vera fonte d’acqua fresca per l’ispirazione di tutti i più grandi musicisti che hanno fatto grande il rock. Da Billie Holiday a Robert Johnson, da B.B. King ad Albert King, da Sleepy John Estes a Muddy Waters il blues si incarna in prove discografiche leggendarie, in cantati e assoli fuori dal tempo. Solo il blues sa arrivare lì, a snidare quella sofferenza, quella nota triste che è nell’uomo dalla notte dei tempi e che lo costringe a ricominciare ogni mattino come se fosse sempre l’alba dell’umanità. Il blues è dentro ognuno di noi, ed è nella musica di artisti diversissimi tra loro eppure accomunati dalla capacità di dare voce a questa urgenza primaria. La gran parte dei musicisti presenti in questa soluzione suona la chitarra, e questo finisce per aggiungere un’altra voce – quella del loro strumento – a quella con cui cantano la propria canzone. E proprio la chitarra finisce per assumere il ruolo di big healer, di grande guaritrice, capace con i propri assoli strappati all’anima di curare la sofferenza e sublimarla in qualcosa che, da sempre, si chiama purezza del blues.

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