Autori Vari - CURE - la recensione
Recensione del 09 ago 1999
Nonostante l’autunno prossimo i Cure pubblicheranno il loro ultimo album prima di sciogliersi definitivamente, continuano a essere loro l’enigma di maggior successo del rock contemporaneo. I Cure di Robert Smith vantano ancora tanti di quei fans da fare invidia a qualsiasi delle rockstar più acclamate del momento, eppure i loro movimenti nel corso dell’ultimo decennio sono stati quasi irrilevanti: praticamente due album, più una sfilza di live, qualche brano disseminato il colonne sonore (“The crow”, per citare il più importante) e una raccolta destinata a rilanciarne il marchio ormai due anni fa. Eppure… eppure i Cure sono sempre i Cure, e le loro ultime apparizioni italiane (Sonoria e Laghi Lombardi) hanno sempre attirato uno sfacelo di pubblico. Il perché può forse essere rinvenuto tra gli scritti di questo libro, che ricostruiscono quel puzzle caratteriale dal nome di Robert Smith. A volerlo descrivere con una parola Mr. Smith è “weird”, una parola che mescola al “misterioso” il "bizzarro". Di questa stranezza Smith ha fatto un universo, della sua originalità il tratto distintivo di una libertà interiore che i suoi fans riconoscono e venerano come esempio personale per le proprie vite. Il legame tra loro e lui non si spezzerà mai, perché troppo dentro a quelle anime è arrivato lui con le sue canzoni, perché li ha legittimati nelle loro stramberie con il suo lifestyle. L’insofferenza al rigore delle regole, l’uso massiccio del trucco, l’amore per il dark, la volontà di affermare un’identità completa e di volerla vivere sotto spoglie disprezzate o ‘diffidate’ dalla cosiddetta società civile. Robert Smith e i suoi Cure, con il loro campionario di storie surreali e immagini da seduta analitica, sono stati e sono ancora qualcosa che non esisteva prima e che ha riempito il buco di milioni di teenagers. In questo libro, grazie al collage di una serie di articoli e interviste si ripercorre la storia di questo gruppo e soprattutto si entra in contatto con la personalità del suo leader. Un viaggio affascinante che potrà farci compagnia fino all’uscita del prossimo album del gruppo, annunciato come il canto del cigno e preceduto da un periodo di allentamento delle comunicazioni che dura ormai da diversi anni, quasi un voler far filtrare ai propri fans il messaggio “Trovatevi dell’altro da fare…”. Ma che ne sarà di tutti quelli che non vorranno ascoltare?