Non so precisamente quanti anni di lavoro (molti, sicuramente: almeno venticinque) siano concentrati in queste pagine, in cui l’autore raccoglie ben 120 sue interviste a personaggio noti degli ambienti professionali e artistici più disparati (alcuni nomi, solo i più conosciuti: Al Bano, Francesco Alberoni, Piero Angela, Giorgio Armani, Enzo Biagi, Norberto Bobbio, Walter Bonatti, Mike Bongiorno, Renato Dulbecco, Dario Fo, Vittorio Gregotti, Margherita Hack, Enzo Jannacci, Krizia, Rita Levi-Montalcini, Alda Merini, Indro Montanelli, Piergiorgio Odifreddi, Ottavia Piccolo, Nicola Piovani, Carlo Rambaldi, Antonio Ricci, i fratelli Taviani, Antonio Tabucchi, Beatrice Venezi, Carlo Verdone, Luigi Veronelli, Umberto Veronesi, Bruno Vespa, Paolo Villaggio).
Ma quello che più mi ha colpito, in questi resoconti di incontri, non sono le risposte degli intervistati (che pure in alcuni casi, anzi in molti casi, sono interessanti, curiose, a volte sorprendenti), ma le domande che Poletti ha loro posto: acute, spiritose, puntuali, informate. Frutto di un’attenta preparazione delle interviste. Così diverse dalle interviste che ahimé leggiamo oggi un po’ dovunque, sciatte, generiche, evidentemente frutto di improvvisazione e di incompetenza. Ce ne fossero, di Filippo Poletti…