Dopo la prima generazione di discografici - Franco Crepax con "Grazie Mac", Lucio Salvini con "Non erano solo canzonette", Mimma Gaspari con "La musica è cambiata", Vincenzo Micocci con "Vincenzo io ti ammazzerò" - tocca alla seconda raccontarsi in una autobiografia. L'hanno già fatto Mimmo Paganelli ("Volevo lavorare 'dentro nei dischi') e Stefano Senardi ("La musica è un lampo"); lo fa adesso Danilo Ciotti che per la verità è cronologicamente nella zona di mezzo fra i primi e i secondi, ma pure lui di cose nel mondo della discografia ne ha fatte e ne ha viste. Qui le racconta con brio e umorismo, anche lui approfittandone per togliersi qualche sassolino dalle scarpe - vedi a pagina 133 e 134, dove mette nero su bianco la famigerata operazione "The Wall" avvenuta alla EMI Italiana - e per rivendicare indubbi meriti professionali e aneddoti buffi (la prima venuta dei Kraftwerk in Italia, accompagnati dai loro manichini - c'ero anch'io...). Nelle pagine ho rincontrato nomi di persone che ho conosciuto bene, e questo mi ha reso la lettura ancora più piacevole.
Il romanzo di una vita
Musica, dischi, radio, cantanti, festival...
Recensione del 24 ott 2024 a cura di Franco Zanetti
Voto 7/10