Doriano Fasoli - FABRIZIO DE ANDRÉ - LA CATTIVA STRADA - la recensione

Recensione del 12 apr 1999

Sarà il fatto che De André - improvvisamente - non c’è più, a rendere prezioso qualsiasi documento che in qualche modo possa offrire la possibilità di approfondirne la conoscenza, ma questo libro è veramente una bella lettura. Scritto coinvolgendo sul filo dei ricordi gente come Fernanda Pivano, Paolo Villaggio, Mauro Pagani, il volume offre al tempo stesso una lunga intervista a Fabrizio De André, svolta con il tono e la confidenza e al tempo stesso il pudore, che spesso animano le conversazioni tra persone che si stimano. E ragioni per essere stimato da De André Doriano Fasoli doveva averne, e a ragione, visto che questo libro è esente da qualsiasi tipo di retorica, da qualsiasi tipo di mitizzazione del personaggio e anche da quella spiacevole sindrome di specialità che spesso colpisce gli autori dei libri quando si sentono troppo vicini all’oggetto della loro scrittura, in questo caso lo stesso Fabrizio. Invece l’autore qui prende le distanze una volta per tutte, e lascia che il racconto coinvolga e riguardi Fabrizio, la sua vita e la sua musica. La descrizione critica e cronachistica dei suoi album, trattata brevemente, cede poi il passo alla pubblicazione di tutti i testi di De André, eccezion fatta per quelli del più recente album "Anime salve", a conferma della concezione che lo stesso De André aveva della canzone come di ‘testo messo in musica’. Completano l’interessante materiale raccolto nel libro l’intervista di Fernanda Pivano al cantautore realizzata al tempo di "Non al denaro non all’amore né al cielo" e una discografia dettagliata a cura di Luciano Ceri.


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