Aldo Pedron - RY COODER - IL VIAGGIATORE DEI SUONI - la recensione
Recensione del 16 set 1998
La personalità di Ry Cooder è forse una delle più affascinanti
tra quante apparse in tutti questi anni sulla scena rock: come sottolinea giustamente Ezio
Guaitamacchi nellintroduzione di questo libro, "Non ho mai trovato nessuno che
ne parlasse male. Anzi. Penso proprio che sia uno di quei pochi artisti di cui tutti,
indistintamente, hanno unopinione altissima che va oltre i gusti personali o le
valutazioni tecnico-artistiche. Non parliamo poi dei chitarristi o degli appassionati
della sei corde: per alcuni di loro Ry Cooder è una vera leggenda, per altri addirittura
un culto." Chitarrista incredibile (Jimmy Page una volta disse che sbirciò
laccordatura di Cooder per cercare di carpirne i segreti ma non riuscì a venire a
capo di nulla), sperimentatore ed esploratore di svariati mondi sonori (dalle colonne
sonore alle collaborazioni con Taj Mahal e, più di recente, con il chitarrista africano
Ali Farka Toure e il cubano Compay Segundo), Cooder è anzitutto una splendida persona, le
cui qualità vengono messe in luce dalla purezza della musica che suona. Il libro di Aldo
Pedron ne ripercorre la carriera, proponendo unintervista, una guida ai suoi miti
musicali, alle collaborazioni, una discografia ben dettagliata e una serie di
considerazioni molto interessanti sullartista. In più cè anche un capitolo
che farà la gioia dei musicisti, essendo dedicato alla tecnica chitarristica di Cooder e
ai suoi suoni segreti.