Gli anglosassoni usano l'espressione "larger than life", traducibile come una via di mezzo fra "straordinario" ed "esagerato", per definire personaggi che escono dalle consuetudini e risultano particolarmente interessanti proprio per questa ragione.
Se c'è uno, nello show business, al quale la frase "larger than life" s'adatta perfettamente - anzi, quasi gli va stretta - è proprio Ozzy Osbourne, monumentale protagonista del rock fin dai tempi dei primi Black Sabbath. Ken Paisli - che di rock ne sa e ne scrive bene, come ha già dimostrato con libri su Axl Rose e Guns N'Roses - si era già misurato con il Madman in "Solo Ozzy", uscito nel 2007, del quale questo nuovo libro è (credo) l'aggiornamento espanso. Paisli è considerato un "gonzo journalist", ma le definizioni importano poco: quel che conta è che sa raccontare vivacemente, e quando il suo soggetto è uno come Ozzy, che di spunti ne offre a iosa, non c'è da stupirsi che il libro si legga con gran divertimento. I capitoli sono punteggiati da schede in cui l'autore recensisce album per album la discografia - in gruppo e solista - di Ozzy.
Franco Zanetti