Icarus Line - SLAVE VOWS - la recensione

Recensione del 20 set 2013

Voto 7/10
Problemi, casini, droga, soldi fumati... è il rock’n’roll baby. E gli Icarus Line lo vivono così, sfornando anche un altro album di deviante rock stoogesiano, nenie per tossici geniali persi in labirinti male illuminati... per intenderci: il brano d’apertura è una suite di 11 minuti che vi trasporta nei peggiori vicoli, in compagnia dei ceffi più pericolosi mai visti e con le droghe più infami in circolo. Vostro e loro. Un album malato, terminale per certi versi, ma intriso di anima e credibilissimo. Caos, rumore, frazioni oppiacee, riff da pelle d’oca... c’è tutto. Gli Stooges del 1969 nel 2013, suonerebbero così (con buona pace di Iggy & The Stooges, ancora operativi dignitosamente, ma semplicemente anziani). Con qualche citazione dei Suicide più ispirati (vedi “No money music”). Non per tutti, ma impressionanti.

Tracklist

01. Dark circles
02. Dont let me save your soul
03. Marathon man
04. Dead body
05. No money music
06. City job
07. Laying down for the man

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