Il terzo capitolo discografico del duo di Bristol è nato nel loro studio, con lunghe sessioni di lavoro fianco a fianco (i FB hanno più volte dichiarato di non concepire di scambiarsi idee a distanza, ma di necessitare del contatto fisico in sala) e per la prima volta senza l'ausilio di nessun produttore (in precedenza avevano lavorato con John Cummings dei Mogwai e Andrew Weatherall).
Il risultato è un disco che punta molto sul noise e sulle distorsioni, un muro di suono fatto di drone, ma anche di passaggi più dance e cavalcate cosmic-rock (e zero voci filtrate), con ben quattro episodi su sette che superano i 7 minuti di lunghezza.