Andrew Stockdale - KEEP MOVING - la recensione
Recensione del 18 giu 2013
Voto 6/10
Quello che doveva essere il terzo album in casa Wolfmother si è trasformato (dopo la bellezza di un intero anno di lavoro in studio, registrazioni e ri-registrazioni dovute prima a cambiamenti di line up effettuati in corsa, e poi all’effettivo smembramento della band) nel disco di debutto di Andrew Stockdale, voce e chitarra appunto degli australiani Wolfmother. Prodotto dallo stesso Stockdale, “Keep moving” è un’opera particolarmente densa e sostanziosa, per quanto generalmente dai tratti più smussati rispetto alle opere precedenti firmate dal riccioluto e vocalist e dai suoi ormai ex soci. Meno rock ortodosso e più melodia (un lavoro tendenzialmente più pop, quindi) nei sedici pezzi finiti nella tracklist definitiva (diciassette nella versione per iTunes e in quella deluxe) di quello che lo stesso rocker australiano classe 1976 ha definito chiaramente come un “nuovo punto di partenza”, lasciando quindi definitivamente ben poco spazio a future pubblicazioni a nome Wolfmother. Una prova quantomeno interlocutoria che ci restituisce uno Stockdale alle prese con l’emancipazione dal marchio Wolfmother, questo nonostante il Nostro abbia comunque portato a termine questo album grazie all’apporto di ex compagni e collaboratori storici della band: Ian Peres (basso, tastiere e co-autore di “Meridian”), Vin Steele (chitarra), Elliott Hammond (batteria, wurlytzer, arpa), Hamish Rosser (batteria), Will Rockwell-Scott (batteria), Alex "Rudy" Markwell (chitarra) e Dave Atkins (editing e batteria).
Tracklist
01. Long way to go
02. Keep moving
03. Somebody’s calling
04. Vicarious
05. Year of the dragon
06. Meridian
07. Ghetto
08. Suitcase (one more time)
09. Of the earth
10. Let it go
11. Let somebody love you
12. She’s a Motorhead
13. Standing on the corner
14. Country
15. Black swan
16. Everyday drone