“Canzoni di una certa utilità sociale” è un lavoro ispirato al Teatro Canzone, dodici brani tra ironia e sguardo attento alla società italiana, di cui Lorenzo canta quelle che lui chiama le 12 anomalie: ad esempio l’assenteismo, il qualunquismo, il made in Italy che non è più Italy, la prostituzione, ma anche la crisi economica, i privilegi della classe politica ed un inno liberatorio e di speranza come “Manifesto popolare”.
Lorenzo Malvezzi ha commentato con queste parole il suo primo lavoro: “Tante storie in musica dove non ci sono buoni o cattivi, non si esprimono giudizi, ascoltandolo possiamo riflettere sulle pittoresche debolezze che fanno di noi il popolo che siamo (nel bene e nel male) anche agli occhi del mondo che in ogni caso ci guarda sempre con molta attenzione”.