Lorenzo Malvezzi - CANZONI DI UNA CERTA UTILITA’ SOCIALE - la recensione

Recensione del 06 mag 2013

Lorenzo Malvezzi è sempre stato un nomade. Prima per cause di forze maggiore, poi per scelte di vita, il cantautore ha vissuto tra Genova, Roma e Milano, per poi decidere di ristabilirsi in pianta stabile nel capoluogo ligure, dove ha messo su famiglia e scritto questo primo album a suo nome.

“Canzoni di una certa utilità sociale” è un lavoro ispirato al Teatro Canzone, dodici brani tra ironia e sguardo attento alla società italiana, di cui Lorenzo canta quelle che lui chiama le 12 anomalie: ad esempio l’assenteismo, il qualunquismo, il made in Italy che non è più Italy, la prostituzione, ma anche la crisi economica, i privilegi della classe politica ed un inno liberatorio e di speranza come “Manifesto popolare”.
Lorenzo Malvezzi ha commentato con queste parole il suo primo lavoro: “Tante storie in musica dove non ci sono buoni o cattivi, non si esprimono giudizi, ascoltandolo possiamo riflettere sulle pittoresche debolezze che fanno di noi il popolo che siamo (nel bene e nel male) anche agli occhi del mondo che in ogni caso ci guarda sempre con molta attenzione”.

Tracklist

01. Test psicoattitudinale
02. Manifesto popolare
03. Via della Crisi (happy ending)
04. Made in Italy
05. L'assenteista
06. Abbestia
07. L'esagerato
08. Escort progressista
09. Locali alla moda
10. Educazione civica – rivedere
11. Come la Santanchè
12. Canzoni di una certa utilità sociale

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