Raphael Gualazzi - HAPPY MISTAKE - la recensione

Recensione del 25 feb 2013

Nel 2011 Raphael Gualazzi si segnalò tra le rivelazioni del Festival di Sanremo, aggiudicandosi la vittoria nella sezione Giovani ed il Premio della Critica. Successi che lo hanno portato all'Eurovision Song Contest (dove si è classificato secondo), a firmare un accordo con l'etichetta Blue Note per la pubblicazione all'estero della sua musica.

Due anni dopo il pianista marchigiano è tornato sul 'luogo del delitto', in quel Teatro Ariston che lo ha lanciato, per gareggiare questa volta con i Big presentando due brani: “Sai (ci basta un sogno)” e “Senza ritegno”, il primo dei quali scelto per proseguire nella competizione.
I due episodi sono contenuti nel terzo capitolo discografico di Raphael “Happy mistake”, un titolo che parte da 'l'errore che rende un'opera d'arte tale', ma anche da 'la bellezza dell'imperfezione umana'.
Il disco spazia tra l'immancabile amore per il jazz e sfumature soul, gospel, blues, rock e country, attraversando anche diversi idiomi come italiano, inglese e francese: alle registrazioni hanno partecipato la cantautrice transalpina Camille (“L'amie d'un italien”), il trombettista Fabrizio Bosso (“Un mare di luce”) e il trio vocale femminile londinese delle Puppini Sisters (“Welcome to my hell”).
Da segnalare anche due omaggi: quello di “Improvvisazione su temi di Amarcord” che rivisita le musiche che Nino Rota ha scritto per il capolavoro cinematografico di Federico Fellini; e quello a Giuseppe Verdi (nel bicentenario della nascita) con una rivisitazione di una delle sue arie più famose “Questa o quella per me pari sono” che, nell’album, diventa “Questa o quella per me pari non sono”.

Tracklist

01. Don't calla my name
02. L'amie d'un italien (rainbows)
03. Sai (ci basta un sogno)
04. Senza ritegno
05. Baby what's wrong
06. Seventy days of love
07. Un mare di luce
08. Improvvisazione su temi di Amarcord
09. Beautiful
10. Mambo soul
11. I'm tired
12. Questa o quella per me pari non sono
13. Welcome to my hell

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