Due anni dopo il pianista marchigiano è tornato sul 'luogo del delitto', in quel Teatro Ariston che lo ha lanciato, per gareggiare questa volta con i Big presentando due brani: “Sai (ci basta un sogno)” e “Senza ritegno”, il primo dei quali scelto per proseguire nella competizione.
I due episodi sono contenuti nel terzo capitolo discografico di Raphael “Happy mistake”, un titolo che parte da 'l'errore che rende un'opera d'arte tale', ma anche da 'la bellezza dell'imperfezione umana'.
Il disco spazia tra l'immancabile amore per il jazz e sfumature soul, gospel, blues, rock e country, attraversando anche diversi idiomi come italiano, inglese e francese: alle registrazioni hanno partecipato la cantautrice transalpina Camille (“L'amie d'un italien”), il trombettista Fabrizio Bosso (“Un mare di luce”) e il trio vocale femminile londinese delle Puppini Sisters (“Welcome to my hell”).
Da segnalare anche due omaggi: quello di “Improvvisazione su temi di Amarcord” che rivisita le musiche che Nino Rota ha scritto per il capolavoro cinematografico di Federico Fellini; e quello a Giuseppe Verdi (nel bicentenario della nascita) con una rivisitazione di una delle sue arie più famose “Questa o quella per me pari sono” che, nell’album, diventa “Questa o quella per me pari non sono”.