Jamie Lidell - JAMIE LIDELL - la recensione

Recensione del 01 feb 2013

Voto 8/10
A tredici anni esatti dalla pubblicazione del suo primo album “Muddlin’ gear”, Jamie Lidell pubblica il suo quinto lavoro solista. Come era capitato con il penultimo “Jim” del 2008 anche questo “Jamie Lidell” rappresenta un disco molto personale per l’artista inglese che ha deciso di cambiare modus operandi rispetto al precedente “Compass” per cui aveva lasciato Londra e Berlino (le città che lo avevano accolto negli ultimi anni) per trasferirsi oltre oceano prima a New York e poi in California negli studi di registrazione di Beck con cui ha condiviso la produzione e registrazione del disco assieme a tanti atri artisti come Feist, Gonzales e Nikka Costa. In questi due anni, infatti, Jamie ha girato il mondo con la sua nuova band, ha messo radici a Nashville dove ha realizzato uno studio casalingo dove è stato libero di scrivere e registrare in modo spontaneo le 11 canzoni che compongono il nuovo album. Partendo dal suo grande amore, la black music, mescolata con un forte intuito pop, Lidell si è divertito a mescolare le carte in tavola andando a prendere idee tanto dal passato quando dal futuro creando un sound originale ed eterogeneo dove il Michael Jackson degli anni ’80 abbraccia l’elettronica più dura e cruda, una tromba Jazz si erge sul dancefloor e Prince duetta con i Daft Punk. Un caos organizzato su cui si erge Jamie con le sue indiscusse doti canori e il talento di chi riesce a rubare dal passato riuscendo allo stesso tempo a creare qualcosa di completamente nuovo, e divertente.

Tracklist

01. I'm selfish
02. Big love
03. What a shame
04. Do yourself a faver
05. You naked
06. Why_ya_why
07. Blaming something
08. You know my name
09. So cold
10. Don't you love me
11. In your mind

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