Radiodervish - HUMAN - la recensione

Recensione del 11 feb 2013

I Radiodervish hanno macinato parecchia strada fino ad oggi. Il duo composto da Michele Lobaccaro e Nabil Salameh (quest'ultimo di origini palestinesi) si è infatti formato nell'ormai lontano 1997 in quel di Bari ed ha al suo attivo nove album tra lavori in studio, live e l'ultima raccolta pubblicata lo scorso mese di giugno “Dal pesce alla luna”.

Il nuovo disco si intitola “Human” ed è ancora una volta un incontro tra strumenti etnici tipici del Mediterraneo e del mondo arabo e più moderne sonorità elettroniche; anche i testi sono sempre cantati in diverse lingue: dall'italiano all'arabo passando per l'inglese e il francese.
I temi trattati nel disco spaziano dal personale (“Lontano”, “Voices in your heart”) al sociale: “Velo di sposa” è ispirata alla straordinaria e tragica esperienza dell'artista milanese Pippa Bacca, uccisa durante un viaggio-performance in Turchia; “Il lamento dei mendicanti”, rivisitazione di una vecchia canzone di Matteo Salvatore, storico cantore pugliese; “Stay human”, parole con le quali terminava i suoi articoli Vittorio Arrigoni, il volontario italiano che perse la vita a Gaza nel 2011.

Tracklist

01. Velo di sposa
02. Birds
03. Lontano
04. In fondo ai tuoi occhi
05. Il lamento dei mendicanti
06. Istanbul
07. Qualcosa oltre il sole
08. Voices in your heart
09. Quello che non dici
10. Stay human

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