Game - JESUS PIECE - la recensione

Undici featuring su dodici pezzi, un’edizione standard e una deluxe, un concept album.

Per il suo quinto lavoro in studio The Game non si è proprio fatto mancare nulla. Partiamo quindi dal principio, dagli undici featuring su dodici pezzi. Al fianco di Jayceon Terrell Taylor, questo il vero nome del rapper, ecco infatti una lista estremamente assortita di 'colleghi' di grosso calibro: Meek Mill, 2 Chainz e Rick Ross, Kanye West e Common, J. Cole e JMSN, Lil Wayne, Big Sean, Fabolous, & Jeremih, Pusha T, Kendrick Lamar e Tank, K. Roosevelt, l’attore Jamie Foxx, Elijah Blake e, dulcis in fundo, il quartetto Chris Brown, Tyga, Wiz Khalifa, & Lil Wayne. Capitolo edizioni: “Jesus piece” è uscito in versione standard e deluxe. Per quella standard, Game piazza in copertina una foto del fratello maggiore, Jevon Dannell, ucciso all’età di ventuno anni; per quella deluxe una controversa raffigurazione del Cristo, da cui il titolo del disco e il tema del concept. “Jesus piece” è un album non strettamente spirituale, secondo lo stesso rapper, ma che tratta il tema divino da un punto di vista, per così dire, “gangster”: godersi la vita (e qui le interpretazioni sono ampie) avendo comunque fede in Dio. Anticipato dal singolo “Celebration” e generalmente ben accolto dalla critica, “Jesus piece” arriva ad un solo anno di distanza dal suo predecessore, “The R.E.D album”.