Roberto Angelini - PHINEAS GAGE - la recensione

Recensione del 22 ott 2012

Voto 7/10
Roberto Angelini nel corso della sua carriera ha attraversato numerose metamorfosi: prima passando dal Festival di Sanremo con il brano "Il sig. Domani" (con il quale vince il Premio della Critica), poi esplodendo in ambito pop con il tormentone "Gattomatto" nel 2003; due anni dopo torna alle origini e riprende il sound acustico e cantautorale degli esordi pubblicando "Pong Moon", disco tributo a Nick Drake pubblicato nel 2005 e realizzato con Rodrigo D'Erasmo.

Nel 2009 arriva il terzo album “La vista concessa”, prima che nel 2012 il cantautore romano sforni l' EP “L'era dell'apparenza” e il progetto “Discoverland” con Pier Cortese, disco di cover italiane ed internazionali in chiave sperimentale.
Ed è proprio proseguendo sulla strada delle sperimentazioni che nasce questo nuovo album “Phineas gage”, un disco che miscela episodi strumentali, brani cantautorali mai banali e sempre 'sporcati' da suoni in bilico tra elettronica e psichedelia ed anche una cover dell'immancabile Nick Drake (“Black eyed dog”).
Il titolo dell'album e la prima canzone sono dedicati a Phineas Gage, un operaio statunitense che sopravvisse miracolosamente ad un incidente sul lavoro (un’asta di metallo gli trapassò il cranio) diventando un caso di studio per la neurologia: Gage riportò infatti gravi danni al cervello che provocarono in lui un forte cambio di personalità, comunicando 'senza filtri' e con modi poco convenzionali.

Tracklist

01. Nella testa di Phineas Gage
02. Cenere
03. Falafel
04. Roma mia d'estate
05. Gibiliterra
06. Al mio risveglio
07. Come sei
08. Black eyed dog
09. Vento e pioggia
10. Blues senza mutande

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