Salmo - DEATH USB - la recensione

Recensione del 27 feb 2012

Voto 8/10
Salmo è entrato nel mondo del rap made in Italy a gamba tesa. Il suo primo album “The island chainsaw massacre” è stata una delle rivelazioni del 2011 grazie al suo sound ibrido: elettronica di stampo dubstep, ritmiche e testi diretti tipici dell'hip-hop, irruenza metal-core.

Infatti il passato di Salmo, originario di Olbia ma recentemente trasferitosi a Milano con tutta la sua Machete Crew, oltre che dal rap passa per band di stampo punk e metal.
“Death USB” è il titolo del suo secondo disco, dieci brani in cui le sonorità elettroniche diventano ancora più aggressive e sincopate, così come l'immaginario splatter del rapper sardo che in questo lavoro si presenta ancora più macabro e cupo. Atmosfere influenzate indubbiamente dallo stile di vita del rapper che dorme di giorno e vive di notte, assorbendo così tutte le sensazioni che l'oscurità può donare.
Il filo conduttore di questo album è la morte della musica sul vecchio supporto fisico, in un mondo dove è sempre più difficile dare un prezzo all'arte. Il disco sarà disponibile, oltre che nei tradizionali canali, anche in edizione limitata su chiavetta "Skull USB".

Tracklist

01. Hellcome!
02. Il pentacolo
03. Narcoleptic verses pt. 1
04. Negative youth
05. Demons to diamonds
06. Senza
07. L. Fast & D. Young
08. Narcoleptic verses pt.2
09. Death USB
10. Doomsday

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