Piers Faccini - MY WILDERNESS - la recensione

Recensione del 28 nov 2011

Piers Faccini è il classico “cittadino del mondo”. Per le sue origini (padre italiano e madre inglese), per la sua residenza (vive da diversi anni in Francia) e per la sua passione per la musica e gli strumenti etnici. Grazie a ciò ha girato mezzo globo, cogliendo dalle diverse culture ciò che riteneva più adatto alle sue opere (Piers è anche pittore).

In questo suo nuovo capitolo discografico “My wilderness”, quinto della sua carriera, Faccini ha voluto concentrarsi principalmente su alcuni elementi: il folk inglese, i suoni del Mediterraneo e africani.
Pur non mancando anche sonorità blues che hanno sempre caratterizzato i suoi lavori, in questo album si possono ritrovare riferimenti a grandi artisti britannici come Bert Jansch, Nick Drake e John Martyn, ma anche alla musica napoletana, alla pizzica salentina, ed ai suoni della musica popolare del Mali e del Nord Africa. Alla realizzazione del disco hanno collaborato anche alcuni musicisti italiani come Simone Prattico alla batteria e Rodrigo D'Erasmo (Afterhours) ai violini.

Tracklist

01. No reply
02. The beggar & the thief
03. That cry
04. Strange is the man
05. Dreamer
06. My wilderness
07. Tribe
08. And still the calling
09. The branches grow
10. Say but don't say
11. Three times betrayed

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