“La Repubblica del sole” è un lavoro leggermente più rock rispetto al precedente disco, ma questo non intacca l'usuale stile bizzarro e surreale dell'artista: nell'album si parla d'amore senza inibizioni (“Strega”), di addii e nostalgia (“Eva”), ma anche di sogni e magia (“Sbatton le finestre”), le domande sociali ed esistenziali ispirate a Pasolini di “Paese” e “Sensazioni”, la triste realtà di alcuni luoghi e abitudini di oggi (“Macchinina cocaina”).
Ettore Giuradei, classe 1981, ha così illustrato il titolo “La Repubblica del sole”: “La repubblica del sole ci sarà per forza. Scomparirà la vergogna e la vita scoprirà finalmente il suo senso di gioco, d’assoluta perdizione nel piacere del pensiero e dell’azione”.