Per incidere questo lavoro, il produttore inglese si è recato presso il club minimal-techno Robert Johnson di Offenbach nei pressi di Francoforte (Germania) dove, in un'unica serata, ha campionato i suoni tipici di una notte sul dancefloor: schegge sonore, l'accensione di una sigaretta, il rumore della cassa del bar, il risucchio della cannuccia nel cocktail, lo scarico di un water e molto altro. In seguito ha mixato il tutto con ritmi industrial e minimal sulla scia di artisti come Matmos e Richie Hawtin. Herbert ha voluto chiarire con una dichiarazione come questo lavoro non è un omaggio all'attuale club culture, anzi: “Ho cercato di aprire la mente dei clubbers. A differenza dei free-party, oggi nei club ci sono la pubblicità, gli sponsor e cose così. Invece di allargare gli orizzonti, oggi il club ha fatto accettare una realtà corporativa”.
Il terzo capitolo, “One pig”, sarà incentrato sul campionamento dei suoni della vita e della morte di un maiale (il tutto registrato in una giornata).