Karkadan - KARKADANCE - la recensione
Recensione del
14 feb 2010
Karkadan in arabo vuol dire “rinoceronte”. Questo è il nome d'arte scelto dal rapper nato e cresciuto a Tunisi, che ha mosso i primi passi nella scena hip-hop della sua città fin dall'adolescenza, esibendosi in locali underground, ma sempre con musica e testi controllati dal governo. Nel 2003 arriva in Italia, stabilendosi a Milano: qui entra nel giro della Dogo Gang, diventando amico fraterno del Club e di Marracash.
“Karkadance” è il titolo del suo album d'esordio, dieci brani cantati in italiano, francese, inglese e arabo, con testi incentrati su tematiche ironiche (come in “Discoteque”) e sociali, in particolare contro il razzismo ed i pregiudizi (“Ethnicity” o “Capo”).
Da segnalare inoltre il brano “Ali bom”, realizzato da Karkadan su esplicita richiesta del leggendario pugile Mohammed Alì, con il quale condivide il credo religioso e la passione per musica e pugilato.