Port-Royal - DYING IN TIME - la recensione

Recensione del 23 ott 2009

I Port-royal sono un gruppo nato a Genova nei primi anni 2000.
Il primo lavoro firmato da Attilio Bruzzone e soci vede la luce nel 2005 (“Flares”) segnalandosi per sonorità post-rock vicine ai Mogwai, mentre già nel secondo lavoro si cominciano ad intravedere alcuni cambiamenti verso l'elettronica (“Afraid to dance”, 2007).

Il loro nome ha cominciato così a circolare nel circuito alternativo ed elettronico europeo ed il nuovo lavoro “Dying in time” viene prodotto con il supporto di ben quattro realtà: n5MD, debruit&desilence, Sleeping Star, Isound Labels.
Il disco si presenta con undici brani per un totale di quasi 70 minuti di musica, atmosfere eteree e rarefatte ereditate dal post-rock (“Hva” e “I used to be sad”), ma anche virate verso un'elettronica sognante, ma anche più ballabile, ispirata alla scena berlinese (“Nights in Kiev”, la seconda parte di “Exhausted muse/Europe”, “Balding generation”), sonorità che spesso si fondono all'interno delle stesse canzoni.

Tracklist

01. Hva (failed revolutions)
02. Nights in Kiev
03. Anna Ustinova
04. Exhausted muse/Europe
05. I used to be sad
06. Susy: blue east fading
07. The photoshopped prince
08. Balding generation (losing hair as we lose hope)
09. Hermitage pt.1
10. Hermitage pt.2
11. Hermitage pt.2

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