Viola Valentino - I TACCHI DI GIADA - la recensione

Recensione del 14 ott 2009

Sei canzoni per un EP che riporta sul mercato discografico – l’ultima apparizione era stata nel 2006 col singolo “Barbiturici nel thè”, scritto da Bruno Lauzi - Viola Valentino, generalmente considerata una meteora degli anni Ottanta ma, in realtà, artista meritevole di più attenzione di quanta ne abbia ricevuta negli ultimi anni.

Delle sei canzoni del disco, cinque sono inedite, e due di esse (quella che intitola l’EP e “Daisy”) affrontano il tema “forte” della violenza sulle donne. Non sono le più riuscite (e non è solo questione di gusti personali: per scrivere canzoni tanto impegnate e impegnative, ammesso che si senta il bisogno di canzoni che trattino di certi argomenti, occorre uno spessore autoriale fuori dalla norma, ed è invece sempre buona norma evitare di usare parole goffamente didascaliche come “violenza” – in “I tacchi di Giada” – e “abusi”, in “Daisy”). Meglio il singolo radiofonico, “Dimenticare mai” e la gradevole “Che caldo fa”, e meglio ancora una intelligente cover: “Che m’importa nel mondo”, una canzone tratta dal repertorio anni Sessanta di Rita Pavone (firme eccellenti: Franco Migliacci e Luis Enriquez Bacalov), che Viola Valentino restituisce con grazia e leggerezza – quelle che sono da sempre le sue caratteristiche migliori.

Tracklist

01. I tacchi di Giada
02. Miraggio
03. Dimenticare mai
04. Daisy
05. Che m'importa del mondo
06. Che caldo fa

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