Caetano Veloso - CE' - la recensione

Recensione del 18 dic 2006

Un brusco cambio di rotta, dopo le raffinatezze melodiche e gli omaggi al repertorio classico americano in cui il grande cantautore bahiano si era cimentato negli ultimi tempi. Pungolato dai giovani collaboratori che hanno lavorato con lui in studio a Rio de Janeiro, un quartetto che include Ricardo Dias Gomes (basso e piano Rhodes), Marcelo Callado (batteria), Pedro Sá (chitarra) e il figlio Moreno (gli ultimi due firmano anche la produzione), Veloso sforna un disco di “rock” elettrico: un rock intellettuale e scheletrico, aguzzo e nervoso, che ricorda Arto Lindsay e Marc Ribot e non certo il mainstream, in qualche caso Lou Reed e i primissimi Talking Heads. Tra i ritmi marziali di “Outro” e i riff secchi di “Rocks” e “Odeio” qualcuno faticherà a riconoscerlo; e anche i momenti più intimi del disco, come “Minhas lágrimas” e “Homem”, lo portano su sentieri melodicamente contorti e distanti da quelli frequentati di recente. “Grazie a Pedro e a Moreno”, ha spiegato l’autore presentando il disco, “ho potuto assorbire i cambiamenti e capire dove si sta orientando la musica di oggi”. Le dodici tracce contenute nel cd, inedite e cantate in portoghese, sono tutte firmate da Caetano, che ha anche curato la grafica di copertina. Una curiosità: il titolo “Cê” è un’abbreviazione del vocabolo você, “tu” (o “lei”), che si usa nella conversazione rivolgendosi a un’altra persona.

Tracklist

01. Outro
02. Minhas lágrimas
03. Rocks
04. Deusa urbana
05. Wally Salomão
06. Não me arrependo
07. Musa híbrida
08. Odeio
09. Homem
10. Porquê?
11. Um sonho
12. O herói

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