John Arnold - LOGORYTHMS - la recensione

Recensione del 06 ott 2004

John B. Arnold è un eclettico batterista newyorkese che, da qualche tempo, ha deciso di stabilirsi a Roma. Oltre a vantare innumerevoli collaborazioni con grandi artisti del calibro di Chet Baker, Lee Konitz, Massimo Urbani, Kenny Garrett, John Patitucci e molti altri ancora, il musicista americano è anche nipote d’arte, essendo suo nonno il grande Hoagy Carmichael autore di brani come “Stardust e “Georgia on my mind”.

In “Logorythms” John B. Arnold ha voluto miscelare il jazz con la musica elettronica in stile trance e drum& bass; l’album è stato registrato grazie al supporto di grandi musicisti statunitensi, tra i quali Uri Caine (piano), Gary Thomas (sax), Matthew Garrison (contrabbasso) Carolyn Leonhart (voce) e con l’importante collaborazione di due giovani talenti italiani come Stefano Sastro e Daniele Tittarelli.

Tracklist

01. Punishment square
02. Impressionist techno
03. Metropolitan techno
04. Access denied
05. Interval 1
06. Nu house
07. Techno 2
08. Static
09. The second thing
10. Slow motion
11. The evolution theory
12. Interval 2
13. Interval db
14. Delirium

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