Staccare per una volta la spina e riportare la propria intensità, anche la più energica, fino all’essenza. Quello dei concerti in acustico è stato un fenomeno prima televisivo e poi discografico - dai Kiss a Rod Stewart fino a Eric Clapton con il suo record di ventisei milioni di copie vendute del relativo disco, e poi, ancora, Pearl Jam, R.E.M. e naturalmente i Nirvana, con ciò che negli anni è diventato il più celebre degli show unplugged - che non ha mai smesso di trasmettere il proprio incanto. Una scelta di intimità che però sembra apparire del tutto codificata nel DNA dei Negrita e, anzi, pure pienamente efficace per celebrare a dovere il traguardo artistico e personale dei primi 27 anni di carriera della formazione di Arezzo.
“Tutte le volte in cui pensiamo di esserci tolti ogni soddisfazione, il destino arriva a smentire le nostre certezze” - ha raccontato Pau, presentando il progetto - “Quando muovevamo i primi passi all’inizio degli anni Novanta, gli show unplugged di MTV erano uno dei nostri punti di riferimento. Quante volte, ascoltando le performance di Clapton, Dylan, Nirvana o Alice In Chains ci siamo detti: quanto sarebbe bello essere al loro posto? Un orgoglio immenso, che abbiamo affrontato con la solita carica e con un pensiero speciale a tutti coloro che ci hanno preceduto negli anni”.
Una serata tra le mura dell'Anfiteatro di Arezzo
Il concerto, registrato lo scorso 31 luglio nella cornice dell’Anfiteatro Romano della loro Arezzo, nel corso del “La Teatrale Summer Tour” è ora un album live, che fin dal nome richiama i leggendari concerti confidenziali e senza sovrastrutture che MTV lanciava nell’etere ormai tre decenni or sono. Così i Negrita del nuovo “MTV Unplugged” - in versione standard di quindici tracce su cd e doppio vinile o in edizione deluxe, con la scaletta integrale in due cd in esclusiva per Amazon, nonché uno speciale tv trasmesso durante la Milano Music Week 2021 - riprendono quella stessa mitologia dei concerti a spina staccata che hanno ridefinito il racconto della musica dal vivo, per fare il punto su questi primi (quasi) trent’anni di storia del gruppo, il cui esordio con l’omonimo “Negrita” risale, appunto, al 1994. Insieme, Pau, Drigo e Mac ripercorrono in questo modo il proprio repertorio, intriso delle loro esperienze di vita sospesa tra la provincia italiana e i sogni senza frontiere che si perdono tra la sconfinata geografia americana e le fascinazioni del sud del mondo.
Sfumature diverse e ospiti d'eccezione
Tra ritmi tex-mex e influenze mediterranee, vecchi e nuovi classici sembrano riavvolgere il nastro di una carriera che ha portato la band aretina dai palchi più improbabili della loro zona fino a raccogliere esperienze da una parte all’altra del globo. Si susseguono quindi al suono di chitarre, ukulele, congas e armoniche, “Dannato vivere”, “Non torneranno più” e “Brucerò per te”, con gli arpeggi di Drigo a Mac a reggere il cantato piacevolmente nostalgico di Pau, che sembra guardare al passato con un pizzico di sano orgoglio che traspare dai versi appassionati di “Ho imparato a sognare”. Altrove, i ritmi si fanno più soffusi per dare ai brani coloriture differenti, come nel caso del sanguigno rock di “Mama Maé” che va a stemperarsi in un tocco di dolce malinconia fino a cambiare forma in “While my guitar gently weeps”, mentre “Cambio” è qui trasfigurata in una polverosa cavalcata western.
In una scaletta del tutto speciale non mancano poi cover e ospiti d’eccezione: Manuel Agnelli è presente con la sua “Non è per sempre” cantata in duetto con la voce dei Negrita in una resa dal tocco blueseggiante, mentre con Piero Pelù in “El diablo” gli animi si fanno tutti festosamente sulfurei. Ancora, in chiusura, un crossover generazionale è presto servito con le barre di Rkomi che fanno capolino sull’inno giramondo di “Rotolando verso sud” registrato durante la tappa milanese del tour.
Riportando tutto a casa
Dall’iniziale “Il gioco” al finale affidato a una programmatica “Gioia infinita”, “MTV Unplugged” mette in scena l’avventura della banda Negrita in uno show che veste quelle canzoni di arrangiamenti, dinamiche e sfumature nuove, cariche di vibrazioni al tempo stesso leggere e profonde. In bilico come sempre tra speranze e disillusione, Pau e soci si mettono così a nudo per riportare a casa tutta quella strada fin qui tracciata. E senza l’elettricità, ciò che emerge di più è soprattutto la voglia di farne ancora tanta.