Ogni disco di Caparezza è un’opera in cui tutte le canzoni, messe insieme, tessono un percorso che, se affrontato con attenzione, porta alla vera comprensione del progetto. Non è un caso che lo stesso cantautore e rapper pugliese, anche nella sua ultima intervista con Rockol, abbia sottolineato come la sua musica non possa essere letta attraverso “singoli”, ma solo con l’ascolto attento di un intero disco. Il viaggio va vissuto nella sua interezza. Questo porta Caparezza a non ricercare volutamente la hit radiofonica, nonostante nella sua carriera gliene siano esplose tante fra le mani, ma a strutturare la sua arte seguendo un concept. “Exuvia” non è da meno e, anzi, innalza questa visione.
Un concept
Il disco, a tratti cupo, è composto da 19 brani in cui convivono cinema, musica e letteratura. Un album densissimo e complesso che a ogni ascolto regala suggestioni diverse e in cui si possono scoprire nuove citazioni o punti di vista. Si passa dai riferimenti a Fellini, in particolare a “Il viaggio di G. Mastorna”, sceneggiatura di un film che il grande regista non ha mai realizzato e che racconta un aldilà in cui regna disordine e confusione, fino a Beethoven, Mark David Hollis, frontman dei Talk Talk, Tyler The Creator e tanti altri.
I richiami sono tantissimi e non solo si fondano sugli interessi e gli amori di Caparezza, ma raccontano anche la sua storia e il suo percorso in cui non mancano degli errori. “Exuvia” è proprio un viaggio teso fra passato e presente in cui l’artista si mette a nudo, lasciandosi alle spalle un vecchio “io”, come la muta di un insetto, per raggiungere un nuovo livello evolutivo. In modo provocatorio ha raccontato: “Non voglio più considerarmi Caparezza, voglio essere un artista diverso”. Se volete calarvi appieno nel suo mondo, potete girovagare nella sua foresta interattiva, creata per il lancio del disco, in cui si possono comprendere per filo e per segno tutte le canzoni.
La sfida
Sui significati dell’album vi rimandiamo all’intervista (potete leggerla e vedere il video qui), quello che è giusto sottolineare in questa recensione è il livello di ambizione messo in campo dall’artista. Non solo sul fronte testuale, ma anche musicale. Capa presenta un disco rappato con un flow e un’attitudine da campione, in cui si interseca in modo pertinente il rock, l’elettronica e l’utilizzo degli archi, oltre a campionamenti assurdi e magici come il battito del suo cuore o frasi nascoste che si possono ascoltare nel passaggio audio mono-stereo. Gli skit aiutano a immergersi e a capire il suo viaggio.
Lui lo chiama “grande mischione”, ma in realtà questo approccio alla musica è una delle essenze della musica stessa. Che opera è, quella che non mette alla prova? Caparezza, ancora una volta, non si accontenta: brani come “Campione dei novanta”, “Exuvia” ed “Eyes Wide Shut” sono sfide vinte in primis con se stesso. L’artista continua nel segno tracciato in oltre vent’anni di carriera: dischi spessi, fondati sulla sostanza, zero trovate di marketing, e uno studio della dimensione live pensato per regalare uno spettacolo unico al pubblico.
Ma è un disco per tutti?
La risposta, paradossalmente, è sì. “Exuvia” è un disco che andrebbe ascoltato più volte, dall’inizio alla fine. Andrebbe compreso, studiato e apprezzato nella sua completezza e diversificazione di strati. Ma ha il grande potere di essere piacevole anche per chi non ha intenzione di approfondire e preferisce rimanere in superficie, magari canticchiando qualche ritornello. Questa è la vera vittoria di Caparezza, l’incantesimo di questo folletto quasi cinquantenne di Molfetta. Con le sue canzoni si può ballare, volare leggeri trasportati dalla musica e dai suoi incastri di parole, e allo stesso tempo, se si vuole, planare in profondità.
TRACKLIST
1. Canthology feat. Matthew Marcantonio
2. Fugadà
3. Una voce (Skit)
4. El Sendero feat. Mishel Domenssain
5. Campione dei Novanta
6. La matrigna (Skit)
7. Contronatura
8. Eterno paradosso
9. Marco e Ludo (Skit)
10. La scelta
11. Azzera pace
12. Eyes Wide Shut
13. Ghost memo (Skit)
14. Coma Pripyat
15. Il mondo dopo Lewis Carroll
16. Pi Esse
17. Zeit!
18. La certa
19. Exuvia