Padroni ormai dei loro impeti post-rock, elementi che nei venticinque anni di carriera della band scozzese si sono inseriti in tutti i suoi passati nove album in studio e che nel tempo si sono aperti a composizioni cinematografiche più raffinate, i Mogwai tornano con una nuova prova sulla lunga distanza, “As the love continues”. Un disco che - questa volta - vede la formazione di Glasgow firmare la propria colonna sonora, sperimentando e suonando senza porsi freni, per essere libera di esplorare e mostrare il suo talento.
Dentro la musica dei Mogwai
Negli anni i Mogwai si sono fatti apprezzare non solo per le loro canzoni dalle venature malinconiche e composizioni strumentali fatte di chitarre e batterie rabbiose - come, per esempio, “Take me somewhere nice”, da uno dei suoi lavori più noti, “Rock action” del 2001, o “200 Size” dal suo precedente album in studio, “Every country’s sun”, che racchiude l’anima e l’essenza della band maturata e condivisa nei suoi anni di attività. Tra il 2006 e il 2016 il gruppo, infatti, ha firmato diverse colonne sonore per documentari e serie tv, prima di cimentarsi con la composizione delle musiche di un film, “Kim” del 2018: momenti che hanno visto la band abbandonare gradualmente sonorità rumorose, per spingersi verso tappeti sonori più raffinati e cinematografici.
Per il suo nuovo disco, a cui la formazione scozzese ha lavorato - a causa della pandemia - nel Worcestershire, in Inghilterra, e non negli Stati Uniti come originariamente previsto, il gruppo ha ripreso tutte le sonorità sperimentate negli anni per portare l’ascoltatore all’interno della propria musica. Così “As the love continues” diventa il commento sonoro della storia artistica dei Mogwai, composto da dieci tracce strumentali e una canzone che fotografano la maturità compositiva raggiunta nel tempo dalla band, unita al suo desiderio di spingersi sempre oltre i suoi confini per esplorare nuove dimensioni. In un periodo caratterizzato dall’emergenza Coronavirus e da giornate passate prevalentemente rinchiusi in luoghi “sicuri”, la formazione scozzese ha guardato a nuovi ambienti sonori per allargare i propri spazi, pur mantenendo intatto il suo sound riconoscibile.
Un esercizio di stile da classifica
L’album, realizzato con la collaborazione da remoto del produttore Dave Fridmann, si apre con tre brani che si rifanno al percorso cinematografico dei Mogwai, come - per esempio - "To the bin my friend, tonight we vacate earth”, in cui quella tristezza indefinibile che da anni è il segno distintivo della band lascia spazio a una composizione esplosiva dai toni liberatori. L’elegante distorsione di "Here we, here we, here we go forever”, con la voce filtrata e indecifrabile tecnicamente ma comprensibile dal punto di vista emotivo, è la porta d’ingresso verso quell’attitudine a non prendersi troppo sul serio propria del gruppo, che funziona grazie alla sua onestà. Virtù, questa, che si ritrova anche nell’unica traccia cantata di “As the love continues”, dedicata agli amici musicisti a cui i Mogwai hanno dovuto dire addio nel corso degli anni, come il compianto leader dei Silver Jews David Berman e lo scomparso Scott Hutchison dei Frightened Rabbit. Nel brano chitarra, basso e batteria lasciano spazio alla voce di Stuart Braithwaite di emergere e cantare: “Disappear in the sun / All gonе, all gone / It took a while just to think / Of home, of home”.
In “As the love continues” si susseguono poi brani in cui sperimentazione, ricerca e inventiva li fanno da padroni. Tracce come “Drive the nail” e “Ceiling granny” vedono i Mogwai muoversi su sonorità grunge, proponendo soluzioni stilistiche impetuose. Mentre con “Midnight flit”, per esempio, il gruppo si diverte ad analizzare sound più irriverenti, mischiando i synth con gli archi di Atticus Ross. Con il sassofonista Colin Stetson, invece, in “Pat Stains” i Mogwai esplorano atmosfere più malinconiche, che si ritrovano anche nella conclusiva “It's what I want to do, mum”.
Nel suo complesso “As the love continues” suona come un esercizio di stile, in cui i Mogwai celebrano la bellezza della musica, riprendendo e stravolgendo quanto in passato la band aveva già fatto ma con nuovi spunti che, però, non snaturano il percorso intrapreso dal gruppo ormai 25 anni fa. Un viaggio musicale affrontato sempre con integrità e genuinità, unite ad abilità e intuizione, dalla formazione scozzese che con la sua decima prova sulla lunga distanza presenta uno dei migliori album della sua discografia. Un lavoro che, tra le altre cose, ha permesso ai Mogwai di conquistare il loro primo posto nella classifica degli album più venuti in UK, una settimana dopo l'uscita di “As the love continues”.