«SONGS FOR THE DRUNK AND BROKEN HEARTED (DELUXE)
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Passenger»
la recensione di Rockol
La favola di Passenger continua, otto anni dopo "Let her go"
Quella hit fu croce e delizia: ad oggi nessun singolo si è neanche minimamente avvicinato ai numeri di "Let her go". Eppure non si è lasciato travolgere: ecco il suo nuovo album, "Songs for the drunk and broken hearted". Con lo zampino di Ed Sheeran.
Quando con la sua "Amar pelos dois" fu proclamato vincitore dell'Eurovision Song Contest, nel 2017, il portoghese Salvador Sobral tenne sul palco della kermesse di fronte a circa 15 mila spettatori - e ai 14,5 milioni collegati da casa - un discorso che fece riflettere: "Viviamo in un mondo di musica usa e getta, musica di cattivo gusto senza alcun contenuto.
Credo che la mia sia una vittoria per la musica, per le persone che fanno musica con un significato - disse - la musica non è fuochi d'artificio: la musica è fatta di sentimenti. Quindi cerchiamo di cambiare tutto questo". Passenger è uno che appartiene orgogliosamente alla filosofia di Sobral. .Michael David Rosenberg - questo il vero nome del cantautore britannico, classe 1984 - salì alla ribalta nel 2013 con il singolo "Let her go". Lo ricorderete: una ballata folk dalle atmosfere nordeuropee, appena sussurrata dalla voce nasale del cantautore. Nulla di così sconvolgente, eppure la canzone - contro ogni previsione - spopolò praticamente ovunque. Ebbe un successo notevole anche in Italia - proprio nel 2013 a "X Factor" ne cantò una cover Violetta Zironi, la "ragazza con l'ukulele" - tanto da restare in classifica per oltre 80 settimane.
Per Passenger quella hit fu croce e delizia: ad oggi nessun altro singolo del cantautore si è neanche minimamente avvicinato ai numeri di "Let her go" (su YouTube il video conta attualmente 2,8 miliardi di visualizzazioni). Eppure Rosenberg non si è lasciato travolgere dalla valanga: ha continuato a fare dischi su dischi (questo "Songs for the drunk and broken hearted" è addirittura l'ottavo da quello di "Let her go", "All the little lights"), consapevole che quella hit fu probabilmente una piacevole eccezione, che il suo posto non è in cima alle classifiche o sui palchi dei palasport e delle arene gremite.
Musica che tocca altre corde
La sua musica tocca un altro tipo di corde, come confermano anche le bellissime canzoni di questo suo nuovo album. Niente fuochi d'artificio: solo una manciata di canzoni sulla falsariga di "Let her go" che puntano direttamente al cuore. Lo suggerisce anche il titolo: sono canzoni per ubriachi e per i cuori infranti (le ha scritte dopo essersi lasciato con la sua ex), e non c'è modo migliore per definirle.
Da Dylan a James Taylor: i modelli
L'album contiene dieci ballatone dalle atmosfere acustiche - nell'edizione deluxe le suona chitarra e voce - che guardano alla grande tradizione del songwriting d'oltremanica e d'oltreoceano, da Bob Dylan ("What you're waiting for", "Suzanne") a Cat Stevens ("The way that I love you", "London in the spring"), passando per James Taylor ("Nothing aches like a broken heart").
"Songs for the drunk and broken hearted" è il disco che vorremmo ascoltare da uno come Ed Sheeran, che invece troppo spesso si lascia prendere dall'esigenza di sparare fuochi d'artificio per riempire gli stadi (salvo poi fare magie sul palco, da solo, con quella sua capacità di trasformare con la sua chitarra le arene gremite in locali minuscoli, abbattendo la distanza che nei grandi spazi solitamente divide artista e pubblico).
Lo zampino di Ed Sheeran
Il rosso cantautore di Halifax, che all'epoca di "Let her go" portò con sé Michael Rosenberg come artista di spalla del suo tour negli Stati Uniti e in Europa: qui ha voluto dare un piccolo aiuto al collega producendo il singolo che ha anticipato l'uscita del disco, "Sword from the stone". Gli ha portato fortuna: "Songs for the drunk and broken hearted" ha debuttato al secondo posto della classifica dei dischi più venduti negli ultimi sette giorni nel Regno Unito: e la favola di Passenger continua.
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