Assieme a Big Star e Badfinger, i Raspberries sono stati probabilmente nei primi anni ‘70 i maggiori responsabili della nascita di quel genere/non-genere che il giornalista e discografico Greg Shaw definirà tempo dopo power pop. Come i Badfinger sono stati baciati dal successo in tempo reale, nonostante fossero fuori moda sia musicalmente (inguaribili nostalgici della British Invasion e dei Beach Boys in pieno dominio di progressive, hard rock e cantautori) che esteticamente (gli impresentabili panciotti e le permanenti da latin lover di periferia erano in realtà in anticipo sull’estetica da "La febbre del sabato sera").
Racchiuso in un’originale copertina a forma di cesto di lamponi (ovviamente), SIDE 3 è – come lascia intendere il titolo – il terzo dei quattro album della band dell’Ohio è forse quello in cui la tendenza alla svenevolezza del leader Eric Carmen viene tenuta più a freno. Il riff che apre "Tonight" è purissimo The Who 1965, come del resto quello del loro successo di due anni prima "Go All The Way", "Makin’ It Easy" trasporta il glam sul Merseyside, "Ecstasy" ha uno stacco di chitarre che lo rende uno dei vertici assoluti del power pop. Tutto il potere al pop, insomma.
Il testo qui sopra riprodotto è tratto, per gentile concessione dell'editore e degli autori, dal volume "Rock: 1000 dischi fondamentali. Più 100 dischi di culto” , curato da Eddy Cilia e Federico Guglielmi (con Carlo Bordone e Giancarlo Turra) , edito da Giunti nel 2019. Il libro è acquistabile qui.