Emersi in un periodo storico-musicale molto particolare, e cioè la cuspide tra i ’90 e il decennio successivo, i Gomez hanno rappresentato almeno agli esordi una felice anomalia nel panorama britannico del tempo. Impermeabili alle nostalgie Sixties del Britpop così come alle fregole neo-progressive dei Radiohead, con il loro blues sporcato di psichedelia e leggeri influssi elettronici hanno aggiornato un eterno paradigma rock: quello dei giovani inglesi affascinati dall’America, impegnati a rileggerne i suoni alla luce della loro sensibilità (e a tratti anche della loro ingenuità).
LIQUID SKIN confermò le ottime impressioni suscitate dall’esordio dell’anno precedente, BRING IT ON, e rappresenta tuttora l’apice di una discografia proseguita poi con lavori di buon livello ma senza grandi sorprese.
Il testo qui sopra riprodotto è tratto, per gentile concessione dell'editore e degli autori, dal volume "Rock: 1000 dischi fondamentali. Più 100 dischi di culto” , curato da Eddy Cilia e Federico Guglielmi (con Carlo Bordone e Giancarlo Turra) , edito da Giunti nel 2019. Il libro è acquistabile qui.