X: geriatria? No grazie

Un disco fresco, potente, conciso, accattivante e capace di far rivivere lo spirito del periodo 1980-83, ossia la golden age degli X e del punk rock made in USA. L'ascolto dalla redazione di "Vinyl".

Recensione del 18 mag 2020

Voto 10/10

di redazione Vinyl

Un nome che, per chi abbia anche solo tangenzialmente sfiorato il punk, appartiene al gotha del genere.
Gli X, eccellenza della Città degli Angeli, tornano in formazione originale (da sapere a memoria, come quella della Nazionale: Exene Cervenka, John Doe, Billy Zoom e DJ Bonebrake) a 40 anni dall’uscita dell’epocale esordio Los Angeles – e a 27 anni dall’ultimo lavoro, Hey Zeus!.

I timori di trovarsi di fronte a un gruppo in fase geriatrica erano tantissimi, ma la magia si è compiuta: Alphabetland è un disco fresco, potente, conciso, accattivante e capace di far rivivere lo spirito del periodo 1980-83, ossia la golden age degli X e del punk rock made in USA.

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