La voce di Colapesce accompagna al mare e ricorda il valore della libertà

Il cantautore siciliano ha realizzato cinque cover di Neil Young per raccogliere fondi per i suoi tecnici in un momento di difficoltà economica.

Recensione del 01 mag 2020 a cura di Claudio Cabona

Voto 7/10

È una voce che sembra essere trasportata dal vento. Lo stesso che modella le onde del mare fotografato sulla copertina di “Off the beach”, raccolta di cinque cover di Neil Young realizzata da Colapesce.

Il cantautore siciliano, immortalato da Giulia Emma Russo, che lo accompagna nel progetto come violinista, si mostra in piedi al cospetto di quel grande blu. Un momento di riflessione in un periodo difficile in cui l’emergenza Covid-19 rischia di tagliare le gambe a una larga fetta di lavoratori, compresi quelli del mondo della musica. “Mi mette a disagio la musica live nelle dirette dalle proprie case, ci ho pure provato – ha raccontato Colapesce - c’è solo un modo per fruire la musica dal vivo: dal vivo. E sarebbe impossibile farlo senza i tecnici. La musica è stata messa in ginocchio e tutta la parte tecnica ancora di più. Ho rifiutato parecchie iniziative e non per snobismo, ma ho pensato che forse questo è un periodo per riflettere più che per mostrarsi. Non è una critica a chi lo fa, è un punto di vista”.

Il progetto di Lorenzo Urciullo, questo il vero nome di Colapesce, si può ascoltare sul suo profilo Bandcamp, supportando anche i suoi tecnici a livello economico. “Off the beach” è composto da cinque brani tributo a Neil Young, il suo cantautore preferito: “Philadelphia”, “For the Turnstiles”, “Tell Me Why”, “Harvest” ed “Expecting to Fly”. Si tratta di canzoni che, messe insieme, sembrano comporre un album delle sensazioni vissute in queste settimane di isolamento. “Città dell'amore fraterno, posto che chiamo casa, non mi voltare le spalle, non voglio rimanere solo”, è la traduzione di “Philadelphia”, colonna sonora dell’omonimo film pubblicata nel 1993, in concomitanza con l’uscita della pellicola nelle sale cinematografiche. È il pezzo di apertura del progetto dove Colapesce inizia il suo viaggio. Segue “For the Turnstiles”, tratta dall’album “On the beach”, a cui si richiama il titolo di questa mini-raccolta. “Tell Me Why”, canzone degli anni settanta, è un altro gioiellino interpretato con una precisa cifra stilistica: “Le bugie dimmele dopo, vieni a trovarmi. Ci sarò per un po’. Sono solo, ma tu puoi liberarmi, basta il modo in cui sorridi”. Si prosegue con “Harvest”, title track dell’album del 1972, si tratta di un sognante e malinconico brano scritto da Young a Londra il giorno prima del concerto svoltosi alla Royal Festival Hall. Il cerchio si chiude con “Expecting to Fly” del 1967, canzone firmata per il gruppo Buffalo Springfield Again in cui militò il cantautore di Toronto. “Stavi là sull'orlo della tua piuma, aspettandoti di volare” sono le parole della canzone. Si tratta della più forte interpretazione del progetto: Colapesce, attraverso i suoi filtri, porta l’ascoltatore dentro canzoni che suscitano voglia di libertà.

Tracklist

01. Philadelphia (03:57)
02. For the Turnstiles (03:01)
03. Tell me Why (02:58)
04. Harvest (02:52)
05. Expecting to Fly (02:51)

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