L'epica americana di Brian Fallon

Pochi strumenti: chitarre acustiche, qualche volta il piano, ritmiche appena accennate. Tutto a servizio delle canzoni e di uno che le sa scrivere. L'ascolto del vinile dalla redazione di "Vinyl".

Recensione del 27 apr 2020

Voto 6/10

di redazione Vinyl

Terzo album solista per l’(ex?) leader dei Gaslight Anthem. Una decina di anni fa la band sembrava uno dei nomi di punta del nuovo rock americano, poi si sono fermati nel 2015, e riuniti estemporaneamente nel 2018. Fallon ha continuato da solo, faticando a trovare una propria chiave in Painkillers (2016), Sleepwalkers (2018), che non erano né carne né pesce, né rock’n’roll né cantautorato.

Forse l’ha trovata, ora: Local Honey si allontana in maniera definitiva dal suono della band, puntando sulla forza della sua scrittura, con canzoni molto essenziali senza essere scarne.
In brani come 21 Days Fallon non rinuncia ad un tono epico e Springsteeniano, che era la base dei Gaslight Anthem, solo che ora si rifà al Boss più intimo e acustico.

CONTINUA A LEGGERE SU DEAGOSTINIVINYL.COM

Vai alle recensioni di Rockol

rockol.it

Rockol.com s.r.l. - P.IVA: 12954150152
© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Privacy policy

Rock Online Italia è una testata registrata presso il Tribunale di Milano: Aut. n° 33 del 22 gennaio 1996